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Vitamina D

Per vitamina D si intende un gruppo di pro-ormoniliposolubili costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti forme in cui la vitamina D si può trovare sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo), entrambe le forme dall'attività biologica molto simile. L'ergocalciferolo (D2) è di provenienza vegetale, mentre il colecalciferolo (D3), derivante dal colesterolo, è sintetizzato negli organismi animali.

La fonte principale di vitamina D per l'organismo umano è l'esposizione alla radiazione solare. La vitamina D ottenuta dall'esposizione solare o attraverso la dieta è presente in una forma biologicamente non attiva e deve subire due reazioni di idrossilazione per essere trasformata nel calcitriolo, la forma biologicamente attiva.

COS’ È?

La vitamina D è una vitamina liposolubile che contribuisce al normale assorbimento intestinale di minerali quali calcio, magnesio e fosfato, e per molte altre funzioni biologiche. Inoltre questa vitamina contribuisce al normale mantenimento di ossa e denti e al corretto funzionamento del sistema immunitario, tanto che secondo parecchi articoli scientifici, è utile per proteggere dalle infezioni virali.

COSA FA

Si può sospettare una carenza di vitamina D, in chi soffre di allergie (dove la risposta immunitaria è in eccesso) o di malattie autoimmuni (lupus, artrite reumatoide, sclerodermia, ecc.), di osteoporosi (dove la vitamina D aiuta perché estrae calcio dai tessuti molli e lo fa depositare sulle ossa), di ipertensione arteriosa o di molte altre malattie come il diabete o di problemi gastrointestinali. La vitamina D agisce in qualunque forma di infiammazione, anche sulle citochine infiammatorie, riducendole.

PERCHÈ

Promuove e aiuta a prevenire la degenerazione come ad esempio l’osteoporosi con l’età avanzata. Viene per lo più prodotta dalle cellule della cute a partire da un derivato del colesterolo in seguito all’esposizione solare e viene assunta attraverso l’alimentazione solo in piccola parte (20%) per cui è assolutamente necessaria la sua integrazione. Una carenza grave di vitamina D provoca manifestazioni cliniche a carico dell’osso, come l’osteomalacia nell’anziano. La vitamina D è naturalmente presente in pochi alimenti, per cui ne è consigliata l’integrazione.


ALLERGIE, MALATTIE AUTOIMMUNI COME LUPUS, ARTRITE REUMATOIDE, SCLERODERMIA, OSTEOPOROSI, IPERTENSIONE ARTERIOSA, DIABETE, PROBLEMI GASTROINTESTINALI E QUALUNQUE FORMA DI INFIAMMAZIONE

ECCO DOVE AGISCE LA VITAMINA D


SUPPORTA LA CRESCITA E LA SALUTE DELLE OSSA

La vitamina D, in relazione alle sue funzioni a livello di tessuto osseo, favorisce sia i normali livelli di calcio nel sangue sia il fisiologico assorbimento e utilizzo del calcio e del fosforo, sostenendo il mantenimento di ossa e di denti normali.


STIMOLA L’ASSORBIMENTO DEI MINERALI

La vitamina D stimola l’assorbimento di calcio e fosforo a livello intestinale, regola i livelli ematici del calcio e ne favorisce la deposizione a livello di tessuto osseo partecipando anche al “turnover del calcio” nel sangue, un fine meccanismo di controllo dell’equilibrio dell’omeostasi di tale nutriente in altri distretti del nostro organismo dove svolge funzioni vitali.


AIUTA A PREVENIRE LA DEGENERAZIONE CON L’ETÀ AVANZATA La vitamina D aiuta a prevenire la degenerazione specialmente in età avanzata, tra cui l’osteoporosi e la carenza di abilità motoria.

ALIMENTA LE CARTILAGINI La vitamina D mantiene il corretto approvvigionamento di nutrienti alle nostre cartilagini, sia della spina dorsale che di tutto il resto del corpo.

CONTRASTA RACHITISMO, OSTEOMALACIA E OSTEOPOROSI Una carenza grave di vitamina D provoca manifestazioni cliniche a carico dell’osso, come il rachitismo nel bambino e l’osteomalacia o l’osteoporosi nell’anziano. Questa carenza porta quindi a ossa fragili, che tendono a deformarsi, nei soggetti di giovane età, o a rompersi facilmente, nei soggetti adulti.

CONTRASTA LE INFEZIONI VIRALIE SUPPORTA IL SISTEMA IMMUNITARIO Una carenza di vitamina D ha effetti immunodepressori, cioè è in grado di ridurre l’efficienza del sistema immunitario. Numerosi studi negli adulti e nei bambini hanno dimostrato come la sua carenza sia associata a un aumento delle infezioni, particolarmente quelle del tratto respiratorio.


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