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ESAMI DEL SANGUE

COSA DEVI SAPERE

 
 

Anche se siete giovani e sani, ogni tanto dovreste sottoporvi ad un esame del sangue per un controllo di routine. Almeno ogni due-tre anni fino ai 40 anni, e una volta all’anno dopo questa età. Cosa significa e perché è necessario? La ragione per cui il vostro medico può richiederveli è perché il nostro sangue, il fluido vitale per antonomasia, è in grado di fornirci moltissime informazioni sul nostro stato di salute. E proprio nel momento in cui ci sentiamo perfettamente in forma, non avvertiamo disturbi di sorta e siamo pieni di energia, effettuare un check up ematico è utile sia nel caso rispecchi questa percezione di benessere, che (soprattutto) per segnalarci una “spia rossa” da indagare. Ci sono moltissime condizioni pre-patologiche latenti, di cui non ci rendiamo conto in quanto asintomatiche, che un semplice test del sangue può rivelare, contribuendo a prevenire problemi in futuro. Piccole carenze nutrizionali, disfunzioni epatiche o renali, un colesterolo ai limiti di guardia si possono scoprire solo così, effettuando le analisi del sangue di routine. In linea di massima un test del sangue ci permette di:

  • Monitorare le condizioni di salute generali

  • Rilevare un’infezione in atto

  • Controllare se alcuni organi interni – in particolare il fegato e i reni – stanno funzionando correttamente

  • Effettuare controlli mirati in caso di sospette allergie, intolleranze, malattie del metabolismo eccetera.

Ma prima di arrivarci, concentriamo la nostra attenzione sul “protagonista” delle nostre future indagini, e proprio come farebbe Sherlock Holmes con la sua inseparabile lente di ingrandimento, zoomiamo su questo liquido rosso che scorre nel nostro corpo attraverso la sua fitta rete di vasi, pompato con forza dal cuore.

DI COSA E' FATTO

Di una parte corpuscolata e di una sierosa: il plasma. Partiamo da quest’ultimo. Esso rappresenta la porzione liquida, ha una colorazione neutra e nel volume globale ematico ne compone più della metà. Suo compito principale è quello di fungere da via di trasporto delle cellule e degli altri elementi (ad esempio gli ormoni) presenti nel sangue. Nel plasma, però, troviamo anche proteine, enzimi, anidride carbonica e ossigeno, minerali e glucosio. Veniamo a ciò che ci interessa di più: le cellule del sangue, che troviamo nella frazione corpuscolata. Si tratta di globuli rossi, o eritrociti, di globuli bianchi o leucociti, e delle piastrine. Brevemente analizziamoli tutti.

GLOBULI ROSSI (eritrociti)

Sono loro che conferiscono al nostro fluido vitale il tipico color rosso intenso. Il merito è dell’emoglobina, la proteina costitutiva di queste cellule la quale è costituita da una parte che contiene il ferro, ragion per cui spesso una emoglobina troppo bassa è indice di carenza di questo minerale e quindi di anemia. I globuli rossi trasportano l’ossigeno verso gli organi e i tessuti del corpo, e vivono in media 120 giorni. Una volta degradati, il ferro dell’emoglobina viene recuperato e riutilizzato dal midollo osseo per “costruire” nuovi eritrociti. Quanti ne abbiamo? Tanti. Una media di cinque milioni per millimetro cubo.

GLOBULI BIANCHI (leucociti)

I globuli bianchi sono cellule del sistema di difesa dell’organismo, loro scopo principale è quello di proteggerci dagli agenti infettivi individuando ed eliminando i microrganismi “nemici” come virus e batteri e di modulare la risposta immunitaria. Si suddividono, a seconda del compito e delle caratteristiche morfologiche, in granulociti (a loro volta distinti in neutrofili, basofili e eosinofili), linfociti (suddivisi in T e B, questi ultimi responsabili della produzione di anticorpi) e infine monociti. A differenza dei globuli rossi, interamente prodotti dal midollo osseo, i globuli bianchi vengono generati anche in altri organi, tra cui la milza, i linfonodi, le tonsille, e il timo (una ghiandola endocrina situata nel petto, dietro lo sterno). Quanto vivono i leucociti? Dipende, certo più dei loro “colleghi” rossi. Alcuni, come i linfociti T, anche svariati anni.

PIASTRINE

Sono le cellule del sangue meno numerose, negli individui adulti se ne contano un numero variabile tra le 150mila e le 450mila unità. Sono anche le meno longeve: appena una settimana di vita dopo essere state prodotte dal midollo osseo. Il compito delle piastrine è quello di promuovere la coagulazione del sangue e i processi di cicatrizzazione delle ferite. Senza di loro rischieremmo gravi emorragie per ogni minima lesione. Quanto sangue abbiamo nel corpo? Dipende dal nostro peso e dal nostro sesso, ma consideriamo una media oscillante tra i 4 e i 6 litri, più o meno corrispondenti all’8% del nostro peso corporeo totale. Prima di passare ad approfondire le analisi delle diverse componenti del sangue, ricapitoliamo rapidamente le funzioni primarie di questo straordinario “organo” liquido, senza il quale non avremmo vita.

FUNZIONI RESPIRATORIE

Come abbiamo visto, i globuli rossi trasportano l’ossigeno prodotto dai polmoni a tutti gli organi del corpo.

FUNZIONE NUTRITIVA

Nel sangue arrivano le sostanze nutritive direttamente dai villi intestinali, e attraverso il plasma vengono trasportate negli organi preposti al loro “stoccaggio” e trasformazione, tra cui il fegato.

FUNZIONE DEPURATIVA e RESPIRATORIA

Nel sangue finiscono le sostanze di scarto del metabolismo cellulare e vengono convogliate verso i reni, il fegato, l’intestino, i polmoni e la pelle che hanno il compito di espellerle o trasformarle. Il sangue ha anche la capacità di “aggiustare” le pareti dei vasi sanguigni danneggiate.

FUNZIONE DIFESA

Come anticipato, i globuli bianchi fanno parte del sistema immunitario dell’organismo.

FUNZIONE TERMOREGOLATRICE

Significa che i vasi sanguigni – restringendosi o dilatandosi – aumentano o riducono il volume globale del sangue in circolo, il che serve al corpo per riscaldarsi o raffreddarsi. Nello specifico: quando fa freddo, i vasi si contraggono (azione vasocostrittrice) per preservare il calore nelle zone vitali quali il cuore e i polmoni sottraendolo alle zone periferiche, e quando fa caldo avviene esattamente il contrario, una vasodilatazione evita che gli organi interni si surriscaldino troppo. Il tutto è regolato dal sistema nervoso parasimpatico. Bene, ora che sappiamo come è fatto il sangue, e a cosa serve, facciamo il punto sulle analisi delle sue componenti e sui significati da attribuire a tali esami.

 

La  mia intenzione è, fare una carrellata delle varie voci che si trovano in genere negliesami del sanguepiù comuni e di spiegarne il significato.


Non metterò volutamente gli indici di riferimento nei valori che spiegherò perché le ritengo inutili per almeno due motivi, primo non dobbiamo fare diagnosi, secondo, ad ognietà,  a seconda della patologia eventualmente presente, a seconda del tipo di allenamento e alimentazione a cui ci si sta sottoponendo  ci sono variazioni, quindi dare valori di riferimento invece di fare chiarezza andrebbe a complicare le cose.

 

E' l'esame del sangue più eseguito. Serve per conteggiare il numero dei globuli rossi (eritrociti), dei globuli bianchi (leucociti), delle piastrine (trombociti), dell'emoglobina. Con il numero dei globuli bianchi il laboratorio di solito fornisce anche la percentuale di ciascun tipo di globulo bianco (granulociti neutrofili, eosinofili e basofili, monociti, linfociti). È detto anche emocromocitometrico che letteralmente significa "misurazione del colore del sangue e del numero delle sue cellule, cioè dei globuli". Vediamo ora quali sono le sottovoci dell'emocromo.


o eritrocitii, sono cellule  che trasportano ossigeno e anidride carbonica.


chiamati anche leucociti. Ce ne sono di diversi tipi: basofili, eosinofili, linfociti, monociti, neutrofili. La loro funzione è quella di difendere l'organismo dalle infezioni. L'esame che evidenzia la percentuale dei diversi globuli bianchi presenti nel sangue si chiama formula leucocitaria.


Appartengono alla serie dei globuli bianchi e ne rappresentano la classe più numerosa; in genere aumentano nelle infezioni batteriche.


Cellule appartenenti a un gruppo di globuli bianchi di importanza essenziale per la funzionalità del sistema immunitario dell'organismo; in genere aumentano nelle infezioni virali.


sono cellule del sangue di grandi dimensioni, più grandi rispetto agli altri leucociti.


è una varietà di globuli bianchi; in genere aumentano in presenza di allergie o in infestazione parassitarie.


Una delle forme dei globuli bianchi o leucociti.


Sono i più piccoli elementi figurati del sangue che contribuiscono alla coagulazione; aggregandosi insieme in particolari situazioni (traumi, ferite, emorragie) bloccano le emorragie. La loro aggregazione è un fenomeno sfavorevole quando tende ad avvenire in condizioni normali, perché può portare alla trombosi. La loro diminuzione causa alterazioni dell'emostasi con allungamento del tempo di emorragia.


Proteina, costituente principale dei globuli rossi, adibita principalmente al trasporto dell'ossigeno dai polmoni ai tessuti; nel suo viaggio di ritorno nel sangue venoso l'emoglobina trasporta invece anidride carbonica ai polmoni dai quali questa viene espulsa con l'aria espirata. La sua formazione avviene nel midollo osseosimultaneamente a quella degli eritrociti immaturi.


Esame che misura la quantità percentuale dei globuli rossi rispetto alla frazione liquida del sangue; la sua sigla è HMT.



Sigla che sta per "velocità di eritro sedimentazione"; in pratica calcola il tempo necessario perché la parte solida del sangue (globuli rossi) si separi da quella liquida (plasma). Non si tratta di valori molto precisi in quanto la VES può essere normale anche se l'infezione è già in atto, oppure può risultare elevata quando ormai si è già guariti, quindi è più che mai necessario il parere del medico.


Sostanza proteica che interviene con gli altri fattori della coagulazione a favorire la coagulazione del sangue, in quanto si trasforma in fibrina.


Indica la concentrazione nel sangue di glucosio, zucchero che si origina dal metabolismo di glicogeno, di ammino acidi e grassi introdotti con gli alimenti.


Enzima molto importante, si chiama "transaminasi glutamico-ossalacetico" che in sigla si definisce GOT oppure AST (aspartato transferasi). È presente nel fegato e viene analizzato per studiare le condizioni epatiche, quelle cardiache e anche quelle legate all'alterazioni di quei muscoli che coordinano i movimenti dello scheletro.


Enzima molto importante presente nel fegato. Si chiama "transaminasi glutamico piruvica", in sigla GPT oppure ALT (alanino amino transferasi); i suoi valori danno l'esatta valutazione della gravità dell'alterazione del fegato.


E' un enzima dosabile nel sangue, prodotto dall'intestino, dal fegato, da ossa e placenta; si trova nelle vie biliari. Il suo dosaggio viene eseguito per stabilire, in modo particolare, eventuali patologie delle ossa.


E' un componente del sangue che viene eliminato con l'urina; segnala la funzionalità del rene in quanto viene eliminata dai reni stessi attraverso l'urina. Se la presenza di creatinina nel sangue è troppo elevata, ciò significa che i reni non riescono a farla passare nelle urine, quindi non svolgono bene il loro lavoro. Un'alimentazione che intrude forti quantità di carne può alzare questo valore.


La presenza di acido urico nel sangue è detta uricemia. E' un prodotto di scarto del metabolismo proteico e dovrebbe essere espulso dal corpo, attraverso i reni, nell'urina. Se ciò non avviene, nel sangue aumenta il tasso di acido urico. Vedi: dieta e gotta.


E' un pigmento contenuto nella bile dell'uomo. Essa si riforma in seguito alla demolizione dell'emoglobina appartenente ai globuli rossi smantellati al termine della loro vita. Viene trasportata dal sangue al fegato, che la trasforma per renderla solubile in acqua. Si divide in bilirubina diretta (già formata dal fegato) ed indiretta (non ancora "lavorata" dal fegato). Se il fegato si ammala oppure vengono distrutti globuli rossi in eccesso la bilirubina aumenta.


E' un grasso; importante costituente delle cellule dell'organismo. Può avere origine alimentare, ma la maggior parte è fabbricata dal fegato a partire da una vasta gamma di sostanze. La ricerca di questa sostanza nel sangue concorre, con la ricerca dei trigliceridi, a valutare lo stato lipemico dell'organismo. Può essere eliminato (tramite la sintesi degli acidi biliari) per via epatica (fegato) o per via intestinale. Viene differenziato in due gruppi:


Sono sostanze grasse prodotte nel fegato o introdotte con gli alimenti. Insieme all'aumento del colesterolo, l'innalzamento dei trigliceridi costituisce un fattore di rischio perché danneggia le arterie aumentano i rischi di malattie cardiovascolari.


E' una proteina prodotta nel fegato; ha molte funzioni, ma la più importante è quella di mantenere costante il livello dei liquidi nei vasi sanguigni; quando i livelli sono bassi i liquidi si diffondono nei tessuti, causando gonfiore.


Globuline che hanno la funzione di anticorpi. Sono suddivise in  5 classi diverse: IgG, IgA, IgM, IgD, IgE.


Indica il ferro presente a livello del fegato, cioè la riserva in ferro. La speranza è quella di aver dato una linea guida per non rimare basiti innanzi ad un referto medico di valutazione ematochimica, senza nulla togliere chiaramente al medico a cui compete la diagnosi, e  che ritengo figura insostituibile con la quale collaborare in svariate situazioni, in modo da poter allenare gli utenti in maniera sana e redditizia.

 


E' sempre necessaria una prima valutazione delle analisi del sangue. Quando questa non viene data dall'analista potremmo aver bisogno di un primo parare professionale. Dovessero esserci delle anomalie nei risultati, in qualità di tecnico di laboratorio chimico biologico conseguito nell' anno 1994 sono a vostra disposizione.

Richiedi un consiglio professionale. nei limiti delle competenze saremo lieti di aiutarti.




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